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MARIA LAURA DURANTE

La poetessa dice poco o nulla di se stessa, ma chi parla per lei è la sua fede forte e indefessa verso il Padre Celeste, attraverso le sue composizioni poetiche in cui conta la profonda dimensione etica dove parla di Dio senza mai nominarlo esplicitamente con belle e profonde metafore al di là della qualità intrinseca di una scrittura che pure conosce momenti di grande levità ed incisività unito ad una grazia e ad un gusto che catturano al primo ascolto.

 

POESIA: L'IMPOSSIBILE

La tua impronta

è come un solco

nella terra,

la tua impronta

è come la luce

che balugina

sulla foglia,

se mi avvicino

l'immagine cambia,

il colore si spegne,

e non comprendo più.

 

Ma se guardo indietro,

allora ti vedo dilagare

nella mia vita

come un giorno

senza più notte,

ti vedo solo e assiso

in un centro ideale

che ti è sempre appartenuto,

e ogni figura svanisce,

ogni immagine,

parola, gesto, si fa

così piccolo,

mentre Tu sei sempre

più grande,

e alla fine

resti unicamente Tu.

 

E nel mio cuore

io sono ancora lì,

davanti a Te,

come ferma sui gradini

di un sogno,

ferma a contemplare

l'impossibile

divenuto realtà.

 

Commento: nella ricerca di vedere il Padre, la poetessa ne cerca un segno tangibile - ma Dio è in ogni luogo, in ogni essere del creato "... se mi avvicino - l'immagine cambia, - il colore si spegne - e non comprendo più..." Questa lirica ci fa comprendere che non dobbiamo ergere barriere mentali o culturali, ma cercare la Sua presenza in ogni dove, che compiere un miracolo di trasformazione interiore e di fede dipende solo da noi stessi. Composizione armoniosa che dona una pacata e dolce malinconia. La lirica evoca una varietà di emozione che è propria di una composizione ispirata dal Divino e lo rende concreto e palpabile.

 

POESIA: CERCANDOTI

Il mio ricordo

più antico

sei Tu,

in Te

mi sono riconosciuta

e ho conosciuto

il mondo;

il più antico legame,

il più antico amore,

non ha altro nome

che il tuo.

 

Sei nascosto nel profondo

del mio cuore,

struggente richiamo,

sogno e speranza,

desiderio infinito.

Sei una ferita

che sanguina dolcezza,

hai il fresco sapore

delle nostre radici,

come l'umida terra

profumata di primavera,

possiedi la vertigine

dell'inaccessibile,

come la volta stellata

tra cui danza,

libero e solo,

il vento della notte.

 

Per tracce e segni,

per domande ed enigmi,

per suoni ed echi,

scavando in me

con mani nude ed arse,

scrutando le cose

e le anime

con un amore

che vuole essere

più grande

della meraviglia,

cerco sempre Te,

solo Te,

che hai acceso

questo fuoco

e non permetti mai

che si spenga.

 

Commento: una parola o poco di più per ogni verso, un ritmo veloce, senza sosta, immagini appena abbozzate: un idillio moderno con il Divino, in cui visione naturale ha un corrispettivo interiore, è una sferzata d'energia per il cuore che sa cogliere l'incanto della fede "... sei nascosto nel profondo - del mio cuore - struggente richiamo - sogno e speranza..." La particolarità di questa composizione religiosa sta nel fatto che la poetessa è chiara ed essenziale, il pensiero puntualizza il suo sentire Dio "...Per tracce e segni - per domande ed enigmi - scavando in me - con mani nude ed arse..." sommersa d'emozione il suo "cercandoti" come chiaramente allude il suo perenne cercare, termina la poetica con un richiamo "...solo Te, - che hai acceso - questo fuoco - e non permetti mai - che si spenga." Perversa di consapevole amore per Dio, la poesia ha un andamento discorsivo per la limpidezza dell'annunciazione, è decisamente lirica per le belle immagini proposte.

 

POESIA: LA DANZA

Lievi i tuoi passi

allo schiudersi del giorno,

dolci i tuoi passi

con un sentore di rugiada

come la brezza sull'erba.

 

Ad occhi chiusi,

tenendo il fiato,

nel silenzio fitto del cuore,

li ascolto.

 

Morbidi i tuoi passi

come una carezza,

impercettibile suono,

profumo di primavera,

invito d'amore.

 

Mi chiamano i tuoi passi,

in punta di piedi

cerco di seguirli,

io così goffa,

Tu così leggero,

io così incerta,

Tu così sicuro,

in punta di piedi

per quanto mi riesce,

perché mi hai teso

un laccio,

un laccio forte e stretto,

e il tuo passo adesso

è la sola danza

che voglio danzare.

 

Commento: questa lirica è un connubio d'amore autentico tra la poetessa e Dio. Già all'inizio del giorno sente i Suoi passi lievi che la seguono "...come la brezza sull'erba..." ed è come un miracolo, per non distrarsi da questa protezione "...ad occhi chiusi - tenendo il fiato - nel silenzio fitto  del cuore, - li ascolto..." Le vie del Signore sono infinite per inviarci la Sua presenza, basta essere pronti a riceverla, se siamo chiusi non possiamo sentirla e non è certo Lui che ci ha abbandonati, ma noi che ci siamo allontanati e come orfani senza Padre ce ne andiamo. Ma la poetessa conclude: "...un laccio forte e stretto, - e il tuo paso adesso - è la sola danza - che voglio danzare." Così la lirica prosegue alternando riflessioni con gentile ed intensa armonia.


 

     

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