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Poesia: I giochi del tempo - AUTORE: PIERFRANCESCO ZEN | ||||
Non ti illuda il mattino è solo un altro gioco che sta per iniziare.
Osservando i ruoli altrui comprendo le regole. Per la vita coltivo l'interesse del silente traduttore di antiche pergamene: puntualmente le tradisco.
Se dimentico il gioco o nelle sue dinamiche perdo, al termine del giorno è solo il ricordo di una storia. E notti insonni un una tazza calda affogo col patetico intento del continuo recupero di trame, ludiche e improbabili, tracciate fuori dal tempo, nell'ultimo sorso.
Da qualche parte sono state scritte ma c'è solo una vita o un simbolo di essa per scoprire chi e dove le deve interpretare o, rassegnato, fors'anche sognare.
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Viaggi multimediali e intrepide letture dilatano una piatta esistenza. ma unicamente nella dissolvenza della memoria e del mondo a tarde ore apprendo con certezza, affossato in poltrona, d'essere in un teatro e sul palco inverare la fioritura di una bianca rosa e la spina sanguinante: la coscienza ed il suo abdicare.
La luce della ribalta sopisce e obnubila il confuso sentimento dell'attore passivo, mentre oltre il sipario già sto cercando nuovi incantamenti, la scena più bella che non vivrò mai.
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Commento: il poeta cerca la "vita" attraverso il tempo, osservando i ruoli che altri uomini hanno, cerca attraverso questa singolare lirica il senso del tempo e il suo scorrere. Nella lirica prevale l'elemento discretivo del tempo, sembra che l'autore "si lasci vivere dal tempo", piuttosto che viverlo, senza sprecarne neppure un attimo, certo, la caudicità della vita, il suo breve corso, troppo veloce, troppo effimero "...già sto cercando nuovi incantamenti - la scena più bella che non vivrò mai," temi che trovano voce in questa lirica, concisa nella grande espressività sui giochi del tempo che si avvale di figurazioni elegantemente delicate e sfumate in un etereo senso arcano sul mistero del tempo. Tuttavia si rispecchia il richiamo del nostro tempo inquieto. Per i popoli primitivi il tempo era considerato con rispetto e considerato sacro: nessuno può restituirci il tempo che abbiamo dedicato agli altri, tutto può essere restituito, ma il tempo no! Certo, nessuno pensa che ci sia veramente alcun che di sacro nel tempo, se non perché è sacra la vita dell'uomo, anzi, sacro e degno di rispetto è l'uomo stesso e spendo per realizzare la propria vita il suo patrimonio temporale attimo per attimo. I giochi del tempo, che da il titolo al libro e alla poesia ci immette nello spazio infinito dell'eternità e del mistero | ||||
Poesia: Cittadella - AUTORE: PIERFRANCESCO ZEN | ||||
Dritte vie che in cento incroci avvertite un sussulto.
Archi, lenti lenti archi che celate l'occhieggiare di vetrine e furtive tenerezze.
Merli, torri che a mattina o a sera rossi giocate eterne rincorse in cerchio.
Cielo, terso dal vento di Valsugana spazzato o annegato in foschie e nebbie odorose che incastoni il Grappa e l'Altipiano.
Siete miei! dietro l'inespugnata Cittadella piccola e bella guardia di pianura, solitario avamposto del passato.
Commento: il poeta traccia con amore e precisione i luoghi, gli incroci, le torri e gli archi, una descrizione della Cittadella. Se bene la lirica si presenti come una rappresentazione di vie e monumenti, nella poesia affiora l'impressione di trasporto verso antichi passati, l'impareggiabile luminosità del cielo terso dal vento, che fa riflettere ancora di più sulla inespugnata Cittadella medievale, ma soprattutto è l'amore che trapela dai versi, che rende desiderosi di visitare il luogo descritto, inoltre l'abilità del poeta di risolvere quadri complessi in stringatissime frasi e di scegliere termini sfumati, per rendere le cose reali: il tutto opera una particolare e nuova suggestione lirica. |
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Poesia: Insonnia - AUTORE: MATTEO DONDI Il giorno è nuovo e del lieto vivere non si odon più i passi. Mai lasciasti più amaro dono il giorno della tua scomparsa di una nuova vita che a morir non riesce e respira cibandosi di un dolce passato che non le appartiene.
Commento: una serie di impressioni pervase di afflizioni, dove il giorno nuovo, anziché portare allegria porta solitudine. I silenzi della notte sovrappongono amari pensieri, perché il desiderio del futuro si contrappone al ritorno dei ricordi del passato c'è una sottile speranza: di poter sfuggire al triste destino che cerca invano di gelare il cuore. Il poeta espone in questi versi profonde riflessioni nate nel segreto del suo sé. Lirica profonda nella sua espressività, efficace nella sua brevità.
Poesia - AUTORE: MATTEO DONDI La poesia è acqua (che) silenziosa scivola tra le mie dita una ragazza bianca che cavalca l'aria il sole nei suoi occhi la ragazza è nell'aria svanisce invisibile giardino dei sensi raccoglie fiori e li dona al vento nel chiaro di luna stretta ai suoi fianchi trema dentro per l'ultima volta
Commento: questa lirica è come definire se stessi, e l'istinto che fa scrivere "poesia": questo sembra essere il motivo che spinge l'autore a comporre questa lirica. Eppure scrivere poesia è di per se importante, perché consente di esternare quelle aspirazioni di valore attraverso "...una ragazza bianca - che cavalca l'aria..." certamente, il poeta è un sognatore e anche un poeta, la sua sensibilità è capace di cogliere istanze che sfuggono ai più, e di comporle in versi come questi.
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Valerie Bruno Il cammino di questa poetessa è scivoloso come la cera, asperso d'ombre e di silenzi,nelle sue liriche traspare la sofferenza che può minacciare la sua felicità, ma non certo la speranza che infondo non muore mai e che fa ribadire nei versi e nelle belle composizioni. Mossa da una potente tensione, anche quando si sofferma sulle "sue solitudini" e pure poesie che sono altrettanti motivi d'ispirazione poetica come "Dedicato al mio cane", scritta con una semplicità immediata ed una sincerità vera, che rendono le singole composizioni momenti d'intensa emotività. Poesia: A Te A te, che sei cresciuta senza una madre che potesse darti, affetto, conforto aiuto nei vari momenti della tua vita. A te, che fin da piccolina, hai dovuto capire cosa volesse dire la sofferenza, senza che qualcuno potesse prepararti a capire questo tipo di cose. A te, che nonostante tutto, hai sempre dato amore hai sempre avuto tanto amore da dare per noi figli, hai sacrificato tutta la tua vita liberta, spensieratezza sena farlo pesare mai. A te, che noi figli ormai cresciuti con ognuno la propria vita siamo per te il primo e ultimo pensiero della tua giornata per quanto grande l'amore che hai per noi. A te, sono dedicate, queste semplici e poche righe dettate dall'amore infinito che provo per te... mia madre Commento: animata da un sentimento figliare, profondo e sincero, la lirica si svolge con ritmo discorsivo senza tono drammatico, semplici e sincere sono le immagini e belle le parole. Questa lirica dedicata alla madre, è amore e riconoscenza insieme, e ne ripercorre la strada della vita, percorsi di sacrifici e dedizioni. La poetessa si propone in questa poesia con un messaggio positivo "d'amore infinito" sentimento reciproco che si compenetra perfettamente che rende tutto facile e tutto illumina dalla sua luce viva, la madre è per l'autrice simbolo stesso dell'esistenza, in quanto non è possibile per lei pensare alla vita senza riconoscere l'amore per la propria madre
Poesia: Dedicata al mio cane! Un giorno all'improvviso sei entrato nella mia vita. Impaurito, malato, indifeso e piccolissimo. Immediatamente ho capito che il mio amore per te sarebbe stato infinito e senza riserve. Come potevo non amarti da subito? Hai riempito le mie giornate che fino a quel momento erano vuote e malinconiche. Sei riuscito a ridarmi la gioia di vivere e sorridere al mondo solo per il fatto di esistere, te che non hai chiesto niente ma che spontaneamente mi hai da subito voluto bene nonostante il poco tempo che a volte ho per te. Forse è sbagliato voler così bene ad un animale ma sinceramente non mi importa. Ti guardo mentre giochi, mangi, dormi. E non posso fare a meno di volerti bene.
Commento: la poesia è dedicata ad un amico assai particolare: il cane, che viene descritto dall'autrice come un "figlio", infatti come non si può amare chi divide la vita con noi per mesi, anni... Leggendo la rima si sente che l'amore è reciproco e con belle composizioni ci viene trasmesso con parole delicate e gentili. Solo chi ha vissuto con un amico fidato come il cane può comprendere in tutto il suo sentimento questa lirica che trasmette emozioni che si rinnovano nella partecipazione del sentimento. MARCO ANGELLA Un poeta che la poesia la vive sulla pelle, rimpianto per ciò che è stato e del dissolversi della vita. Non c'è, però, tristezza o languore, che troppo vivido è il suo sentire, ed anche il ricordo è attuale, difficile da dimenticare; è una composizione ricca di suggestione. Ecco, come le poesie aiutano a pensare alle persone care che non ci sono più, mantenendo inalterato ciò che è stato, vissuto con meditazioni sull'emozione del ricordo. Il poeta dovrebbe scavare dentro di se, con altre poesie; ne nascerebbe uno spaccato di umanità, un susseguirsi di sentimenti che sono, sì, suoi personali mai astratti, attinenti alla vita nella gioia come nel dolore.
Poesia: 2 NOVEMBRE 2006
Vidi la morte sul volto paterno giunse inattesa, paurosa, un mistero in poco tempo conobbi l'Inferno non mi sembrava che ciò fosse vero.
Strinsi Giovanni come un fratellino io lo chiamavo ma non rispondeva colsi di tutto in quel triste mattino lui ciondolava e neppure beveva
Il giorno prima era vispo e contento: egli ascoltava di Caprio la storia col suo sguardo curioso ed attento.
Oro lo cerco ma c'è la memoria sento l'assenza, nel cuore un tormento tra gli insegnanti lui era gloria. Poesia: IO (dopo) SARO' - AUTORE: GIULIANA PETROLINI ARCELLA Io sarò un filo d'erba scosso dal vento o forse sarò un fiore dal lungo stelo che attende il bacio di una variopinta farfalla.
Sarò la farfalla stessa che vola incuriosita, per vedere e conoscere.
Mi piacerebbe essere la grande quercia sulla collina che domina la città, dove l'uomo frenetico gira per ritrovare se stesso e aspettarlo all'ombra dei miei rami in un abbraccio eterno.
Commento: definire se stessi e cosa si diventerà "dopo" ispira questa lirica dandole l'istinto di scrivere questi versi. La lirica è molto ben impostata, la poetessa tratta il tema della reincarnazione con atteggiamento romantico, prendendo spunto dalla natura; ma anche con una sottile amarezza di chi sa che nulla è certezza "...mi piacerebbe essere - la grande quercia sulla collina..." scrive la poetessa nei suoi versi e ci trasmette l'amarezza di chi per salvarsi deve amare gli altri così la grossa quercia aspetta gli uomini sotto l'ombra dei suoi rami in un abbraccio eterno, ma per salvarsi si deve "ignorare se stessi". Un linguaggio curato, opportunamente scelto, elegante e sobrio per versi dal ritmo agile e armonioso. TORRONI DUNJA Nel suo libro di poesie edito "L'Amore Negato" (la violazione dell'amore - racconta in poesia i "lividi sull'anima) . Scrive di lei Guido Petrojetta nella prefazione: "...trafitta dal male d'amore, queste istantanee dove la poetessa raccoglie i cocci di una biografia sentimentale disertata dalla gioia, ovunque corrosa da rapporti difficili e crudeli...", ma è proprio in questo vissuto che la poetessa trasmette la sua carica vitale e l'intensità della sua vita interiore, il suo rapporto con l'amore, quello vero ispirato: l'amore con la "A" maiuscola verso la poesia e forse a tante altre cose, parliamo dell'amore umanistico, questo tipo d'Amore crea la necessità di dare e, la poetessa ne viene coinvolta, uno di questi è: il ricavato delle vendite del suo libro di poesie andrà a favore dell'Associazione Demetra, attiva nel campo degli abusi sui minori. La voce del poeta assolve con le sue liriche una funzione sociale, sia pure in rapporto alle personale problematiche, non avrebbe senso il suo "sacrificio" che da solo testimonia nelle poesie il cosciente impegno.
Poesia - AUTORE: DUNJA TORRONI Pungente ed ingordo mentre chiami il mio nome. Un sussurro muto e sordo, al quale non rispondo. Taccio e non ascolto il tuo dire disinvolto.
Commento: la poetessa in questa lirica ci fa sentire sulla pelle la prevaricazione di un sentimento, la "possessione" di qualcosa che volente o nolente travolge, ma questo amore "malato" o come scrive nel titolo del suo libro "Amore Negato". Una bella prova di poesia amorosa non tradizionalmente astratta.
Poesia - AUTORE: DUNJA TORRONI La mia vita: una coperta di pelle che solo aspettava di palpitare. La mia pelle: morbida e profumata che solo aspettava d'esser toccata.
Commento: questa lirica fa comprendere come il nostro vissuto si rispecchi in ciò che siamo, come una pelle che ci portiamo addosso che ricopre il nostro vero Io. C'è solo l'atto sessuale da una parte e desiderio d'amore, di carezze, quelle vere e autentiche che accompagnano l'atto, dall'altra parte forse solo bramosia. la poesia se pur breve ha suoni ritmici quasi musicali che sanno trasmettere. Poesia: VENERE - AUTORE: MARCO DAMONTE Sia lode, lode all'inviolata. Sale da sé, da sempre l'inno alla stella, al pianeta, all'astro primo e primordiale Venere o Lucifero demone e dea brillio di punteggiatura nell'indaco dell'esistente terso luminoso punto. !?...
Commento: una lirica dove Venere, la dea dell'amore e della bellezza, di tutte le forme d'amore sia fraterno che quello di un uomo per una donna e per esteso alla natura e a tutte le cose belle, l'amore di Venere è esteso al tutto, e non limitativo, uomo - donna. Venere è una creatura nata dalla mitologia del pantheon greco, benedetta dal sole riempita di fuoco, d'energie primordiali che custodiscono la vita. "... Venere o Lucifero - demone e dea..." molte volte l'amore viene frainteso, ma si deve comprendere che Venere non ha posto peccato, è procreazione - la conservazione della vita. Forse c'è peccato (come dispiacere) quando l'amore è fatto esclusivamente come atto, ma è ugualmente peccato quando invece d'amare la natura la si distrugge. Una lirica coinvolgente, è il modo per rendere palese i moti che animano il cuore. NUNZIO GUGLIOTTA Le composizioni sono gradevoli alla lettura, proprio perché si presentano raffinate nel loro insieme, limpide nella scelta linguistica, senza artefici ma neppure cadute. le sue poetiche sono velate di tristezza, di un suggestivo quanto dolce alone di malinconia, le sue poesie si svolgono infatti intorno al mondo del suo sentire e del suo pensare, è poesia di riflessione, infatti le sue poetiche si svolgono intorno al mondo dei sentimenti e delle emozioni, del sentire e del suo pensare, che dona una forza interiore, a chi le legge e ne sa penetrare il contenuto.
Poesia: QUIETE Quando non ci sarà più la linea capiente dell'orizzonte a discriminarmi il tempo lasciato a inaridirsi mi incamminerò lentamente voltandomi ogni tanto a scegliere ore di piccole eternità. E mi basterà il sapore di quiete.
Commento: il desiderio del poeta è di trovare la quiete della propria anima, ci trasmette in questa breve ma intensa lirica la forza di perseguire i propri fini e alla dignità di affrontare le vicissitudini: ma è un dono raro, e il poeta ha cercato dentro di se la soluzione del problema esistenziale. Una lirica che dona emozioni, nonostante i concetti elevati, abilmente congeniati, capaci di annullarsi nelle suggestioni del silenzio "...e mi basterà il sapore di quiete."
Poesia: VORREI Io vorrei adesso trafiggere il tuo immaginare.
Sapere quale sentore ti lega e appaga o che emozione ti rapisce e incatena.
Quale interiorità dai tuoi occhi traspare e di che colore è il tuo celo il tuo mare.
Di quale azzurro il tuo sguardo dipinge la luce.
io vorrei adesso penetrare il tuo universo e scagliare la mia essenza.
Commento: una poesia d'amore, un incontro orami lontano, giunge nel momento giusto per ispirare il poeta. Quando le anime si cercano, si vorrebbe sapere tutto dell'amata. La poesia si conclude con la suadente immagine metaforica, dal desiderio di capire e penetrare il di lei pensiero"...Io vorrei - adesso - penetrare il tuo universo - e scagliare la mia essenza." Una lirica di insolita delicatezza, permeata di speranza e di sentimento, espresso con sobria eleganza e buon lessico
Poesia: LUCE RARA Spesso nel chiarore ancora incerto mi soffermo istupidito a venerare schegge d'azzurro intrise d'abbagli lucenti
E scorrono di là dalle orbite non ancora dal torpore riavute stupite immagini immagine d'irreale incanto e fuggente meraviglia
A lampi il vero si dissolve e ghermisce i sensi la finzione trasognata
Odo ebbri sensi disfarsi membra liquefarsi fondesi nel delirio circostante
E' luce rara e mi scava in petto gioia amara
Anche la morte realtà pare trasalire come scossa da insano fremito vitale
E in questo violento attimo ingrato quando non ancora iniziato è il tempo vorrei avesse fine il mio.
Commento: pensiero che si perdono nel passato, nel l'oggi e nel domani, nella sua mente il poeta ha dei "chiarori" che gli fanno prendere consapevolezza. Una visione decisamente triste e un po' pessimistica "... è luce rara - e mi scava in petto gioia amara - anche la morte realtà pare trasalire - come scossa da insano fremito vitale..." Una lirica, però, assai gradevole per l'ottima scelta lessicale, il buon andamento ritmico e la capacità dell'autore di usare parole in un sottile esercizio di trasposizione di significati. Indubbiamente un modo nuovo e originale d'interpretare la poesia senza interromperne la continuità. GALILEO LOMBARDI Nato a New York, a conseguito la laurea in Farmacia e Scienze Naturali presso l'Università "Federico II" di Napoli, presso l'istituto di Scienze Religiose "San Paolo" di Aversa il diploma in Teologia. Ha insegnato in diversi istituti, giornalista, ha all'attivo diverso raccolte di poesie, e una raccolta di racconti. Per la sua opera poetica e letteraria è stato stato insignito quale membro onorario dalla "Columbia Academy" di Saint Louis (Missouri) e dell'Accademia "Leonardo Da Vinci" di Roma. E' incluso in diverse antologie. Le sue poesie procedono per libere associazioni mentali e per sensazioni come nella poesia "Pure gli angeli son martiri in terra!", scritta in occasione del martirio del piccolo Tommy Onofri, nel leggere le sue liriche risvegliano sensazioni.
Poesia: PURE GLI ANGELI SON MARTIRI IN TERRA! (In occasione del martirio del bimbo Tommaso Onofri per mano assassina) L'alba d'un cielo terso di primavera aveva riempito la giornata con un aria dolce e serena. Poi la sera... apparve, d'un sol colpo, un'atmosfera densa, nera come pece, pesante, come macigno, ancor più pesante del nostro pianeta Terra. Aria che oppresse tutti gli uomini dei quali i più sono gli Abele e pochissimi sono i malvagi, i feroci omicidi, gli infami Caino! Nessuno tocchi Caino!!! Come si fa? Come si fa? Come si fa a trattenere la collera per un innocente martirio d'un piccolo angelo, qual è Tommy e perdonare un infame, degno della più cattiva fama di Caino? Caino! Caino, assassino! Assassino! Caino assassino! Caino assassino! Noi non ti tocchiamo, ma non ti perdoniamo, perché sei il più infame omicida del genere umano, figlio dell'infinito Amore di Dio! 1° Aprile '06 ore 23:50
Commento: frutto d'una istintività profonda e sentita per un dramma, e nel contempo di riflessione introspettiva insite in questo poeta, la poesie risponde al bisogno di renderci partecipi a pensieri profondi. Ne esce una composizione dove il poeta espone con i mezzi propri la rabbia che questo infanticida ha procurato "...noi non ti tocchiamo, ma non ti perdoniamo..." certo il per-dono è una cosa difficile e il poeta non è in vena di fare doni e si affida a Dio, il per-donare avviene solo quando chi ha commesso il crimine è pronto a riceverlo: ossia ha capito il proprio errore, se no è cosa vana e prima o poi ricommetterà il crimine.
Poesia: STASERA PARLANO LE OMBRE
Stasera parlano le ombre e i sogni guizzano per tutti, che s'addormentano nel sogno blu
Stasera le scarpe danzano in aria, tacciano i canti delle stelle, cessano pene dolorose, e scrutano i muti finalmente!
Stasera sfocia nella notte e dice che domani sera, ne verrà un'altra come questa e tante altre ancora.
Commento: le ombre non fanno paura al poeta, ma gli donano l'annullamento della personalità, all'omologazione che ogni individuo è costretto a vivere "... stasera le scarpe danzano in aria - taccia i canti delle stelle - cessano pene dolorose..." Si ha la sensazione che le ombre notturne diano al poeta linee con eleganza di forme, l'interiorità ricca e partecipe illumina la notte, ma sempre il tempo presenta al cuore la realtà di 'un'altra sera di ombre. Metafora intensa e colme di significato.
Poesia: DUELLO DI AQUILE
Il vento spazza la gelida steppa. All'improvviso, apparvero all'orizzonte, due cavalieri con aquile alle spalle. Tale era l'armatura dei cavalli, che le aquile sollevavano le ali, come se volassero accanto. Ad un tratto i due presero opposte direzioni e le aquile s'involarono il più alto possibile. Una s'alzò più dell'altra e la colpì in precipitosa caduta. Il cavaliere dell'aquila ferita, per il disonore, s'uccise con un pugnale, mentre l'altro, con l'aquila in spalle, scomparve nell'estremo orizzonte.
Commento: la lirica è ricca di fantasia la voce del vento spazza la gelida steppa, due aquile, due cavalieri: la lotta del più forte, il soccombere del più debole, l'eterna lotta del bene e del male, ma chi potrà mai dire cosa è il bene e cosa è il male, ciò che fa bene ad una persona può far male all'altra, e nella lotta c'è sempre un vincitore e un vinto. Questa è la metafora di questa singolare poesia. Una dimensione lirica fantastica che procede per illuminazione e si concretizza in omaggi di suggestione emotiva.
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© Sigillo Poeta 2006